Le isole Canarie

Le Canarie sono un arcipelago formato da isole tropicali di origine vulcanica al largo della costa del Marocco, poco più a nord del Tropico del Cancro, esattamente al 28° parallelo, lo stesso di Bahamas, Bermuda, Hawaii e Caraibi.

Tra loro, l’isola più vicina alla costa africana dista soli 95 km e geograficamente l’arcipelago appartiene alla regione della Macaronesia, cioè un’area di cui fanno parte anche le isole di origine vulcanica di Madera, delle Azorre e di Capo Verde.

L’isola più grande dell’arcipelago è Tenerife, con i suoi 2.034 chilometri quadrati, e ospita anche la montagna più elevata della Spagna: il vulcano Teide (3.718 m); mentre la più popolosa è Gran Canaria, anche se è la terza per grandezza.

La flora delle isole Canarie è di tipo tropicale, anche se esistono specie autoctone come l’albero del drago (simbolo delle Canarie) e le foreste di laurisilva. Le piante tropicali presenti sulle isole sono l’agave, l’aloe vera e il cactus; i fiori tipici di questa regione sono la buganvillee e le orchidee ma le varietà presenti sono molto numerose, solo sull’isola di Gran Canaria infatti ritroviamo circa duemila diverse varietà di fiori esotici unici al mondo.

Anche la fauna è ricca. Infatti, le isole vengono considerate un vero e proprio paradiso per gli uccelli, molti sono i pappagalli e il volatile che più rappresenta l’arcipelago è il Canarino. Altra specie importante nelle Canarie sono le lucertole del genere Gallotia che possono raggiungere anche i 70 cm di lunghezza.

Per preservare tale varietà e ricchezza di flora e fauna sono stati creati ben 13 parchi nazionali, i più importanti sono: Parco Nazionale del Teide a Tenerife, Parco Nazionale Timanfaya a Lanzarote, Parco Nazionale del Caldera de Taburiente a La Palma e il Parco Nazionale Garajonay a La Gomera.

Il clima delle isole Canarie è caratterizzato da temperature tropicali, con un’azione mitigatrice derivante da venti caldi e dalla Corrente del Golfo del Messico. Le temperature vanno dai 18 ai 25 gradi durante tutto l’anno tanto da dire che si viva in una continua primavera! I venti Alisei toccano le isole garantendo un clima a bassa umidità rendendo il caldo piacevole e mai afoso.

Politicamente le isole appartengono alla Spagna e rappresentano la Comunità Autonoma delle Isole Canarie. La Comunità si caratterizzata attraverso due province: quella di Las Palmas e quella di Santa Cruz de Tenerife.

Le sette isole principali dell’arcipelago sono governate da un’assemblea chiamata cabildo insular.

La storia delle Canarie

Storicamente si è sempre ritenuto che le Canarie fossero conosciute da Fenici e Cartaginesi, ma che non abbiano mai avuto grandi contatti con le potenze dell’era classica. Alcuni affermano che queste isole rappresentino ciò che rimane della civiltà Atlantidea, per via della posizione geografica e dell’origine geologica.

Le prime popolazioni che abitarono le isole si insediarono intorno al 200 a.C.

Grazie ad alcuni ritrovamenti sulle isole e alle descrizioni che ne fecero i conquistatori intorno al XV secolo si sa che le popolazioni indigene, soprattutto sull’isola di Tenerife, erano alte, con una corporatura robusta e colori chiari: capelli biondi ed occhi azzurri. Tale popolo si chiamava Guanche.

Le origini dei Guanche non sono ben definite, esistono diverse ipotesi, c’è chi dice che i popoli celtici siano migrati da Spagna e Portogallo per giungere poi sulle coste delle isole, altri presuppongono l’insediamento di popolazioni berbere dall’Africa Sahariana a causa della forte somiglianza dei nomi di varie località sulle isole orientali con la lingua delle tribù berbere.

Nel Medioevo i Guanche vivevano di pastorizia, caccia e un’agricoltura limitata, e risiedevano nelle caverne, organizzati in tribù spesso in lotta fra loro. È proprio in questo periodo che i popoli europei iniziarono ad avere interesse nelle isole e per le ragioni più disparate, dai cercatori del leggendario Fiume d’Oro ai missionari con l’intento di convertire gli abitanti al cristianesimo fino ad arrivare agli schiavisti in cerca di uomini per accrescere le loro stive.

È solo nel 1945, dopo 93 anni di lotte per la conquista, che la dominazione europea ebbe luogo, quando un soldato di ventura prese il controllo delle isole. Durante tutto questo secolo i Guanche videro guerre e massacri, e vennero venduti come schiavi. Nel 1500 la cultura dei Guanche non esisteva più: la loro lingua era scomparsa, i pochi rimasti si erano convertiti al cristianesimo e sposati con i conquistatori, oltre ad aver cambiato i loro nomi in quelli spagnoli.

Nei secoli le isole Canarie furono testimoni di continue lotte per la conquista, prima i marocchini a Lanzarote nel 1595, poi gli olandesi rasero al suolo Las Palmas nel 1599, infine gli inglesi sbaragliarono la flotta spagnola nel 1657 a Tenerife. Anche se le guerre di conquista furono dure e continue, la Spagna riuscì a mantenere il controllo dell’arcipelago e nel 1821 le Canarie divennero una Provincia Spagnola, con capitale a Santa Cruz de Tenerife.

Nel 1936 la Spagna esiliò il Generale Franco nelle Canarie, per allontanarlo dalla Spagna in quanto sospettato dell’organizzazione di un colpo di stato. Franco conquistò prima le isole e poi si trasferì in Marocco per continuare la sua battaglia.

La crisi economica della Spagna del secondo dopoguerra colpì anche le Canarie e molte persone emigrarono. La ripresa si ebbe negli anni sessanta, quando Franco aprì l’arcipelago ai turisti, questo garantì un boom economico di parte delle isole.

Le isole Canarie divennero Comunità Autonoma nel 1982.

La cultura delle Canarie

Il passato delle Canarie trascende la storia e si perde nella leggenda: si pensa infatti che le isole abbiano dato origine al mito greco del giardino delle Esperidi e alcuni identificano l’arcipelago con la mitica Atlantide.

Generalmente si parla di Canarie per le sue spiagge, i suoi parchi naturali e i suoi vulcani ma spesso il fascino della sua cultura è trascurato.

Scoperte dai Fenici intorno al IV sec. a.C, le Canarie divennero in seguito la patria dei “Guanchos” fino alle conquiste europee del XV sec. Il fiorire delle arti visive, figurative e letterarie che coinvolse l’Europa durante il rinascimento tardò a influenzare le Canarie, oggetto di scontri tra Portogallo e Spagna per tutto il ‘400.

La prima figura di rilievo nel panorama culturale Canaro è Gaspar de Quevedo, pittore del diciassettesimo secolo; seguirono Valentìn Sanz Carta nel XIX secolo, e Manuel Gonzàlez Méndez nel XX secolo, l’artista più eminente dell’impressionismo locale. Tra gli scrittori troviamo Benito Pèrez Galdòs, considerato da alcuni come il migliore romanziere spagnolo dopo Cervantes, e Isaac de Vega, romanziere del ‘900 il cui racconto più importante è Fetasa, uno studio sull’alienazione e sulla solitudine.

Tracce di passato si ritrovano anche nell’architettura che arricchisce il paesaggio con stili provenienti da varie epoche. Dalla chiesa de La Conception della Laguna, risalente a prima della conquista europea e riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, fino alle infrastrutture di ultima generazione come l’Auditorium di Tenerife.

Le Canarie vantano anche un gran numero di musei ed esposizioni di notevole interesse artistico e storico: il Museo Canario, ad esempio, nell’isola di Gran Canaria, è considerato tra i più importanti e presenta la storia delle Canarie da prima della conquista spagnola. Spostandoci a Lanzarote troviamo la new entry tra i musei: il Museo dei Cetacei, interamente dedicato agli stessi.

Oltre a diversi siti storici e architettonici, presenti quasi ovunque nelle isole, la cultura canaria tradizionale si ritrova nei piccoli villaggi durante la celebrazioni di tipici eventi folkloristici, nella speziata cucina tipica dai sapori esotici o in una passeggiata tra i vicoli di Santa Cruz de Tenerife.

Economia delle Canarie

L’economia nelle Canarie, negli ultimi decenni, è prosperata soprattutto per il turismo che rappresenta l’80% del reddito lordo, e all’esportazione di generi agrari tropicali quali banane, manghi, papaye, avocado, fiori e piante ornamentali.

Grazie a questo afflusso di turisti che si aggira intorno ai 12 milioni l’anno, molti sono i settori che ne hanno tratto giovamento come quello immobiliare e dell’edilizia in genere, soprattutto per la costruzione dei grandi impianti alberghieri, e dei servizi.

Come detto il turismo rappresenta una delle maggiori entrate delle isole, soprattutto grazie a Tenerife e Gran Canaria, ma la Comunità Autonoma ha deciso di diversificare le entrate stesse puntando anche alla ricerca e allo sviluppo. Infatti, sono presenti due università e vari centri di ricerca, sull’isola di La Palma vi è il Telescopio italiano Galileo e a Tenerife l’osservatorio astronomico Carlos Sanchez.

Le isole Canarie sono una zona a bassa tributazione fiscale, infatti attualmente rappresentano l’area europea a più bassa tassazione, e tale regime sarà in vigore fino al 2019, anno in cui terminerà l’autorizzazione della Comunità Europea.

Le Canarie fanno parte dell’Unione Europea anche se si trovano al di fuori del territorio doganale e la loro moneta corrente è l’euro. I beni che sono soggetti alle tasse doganali e all’IVA spagnola, quali tabacco o apparecchi elettronici, sono qui sensibilmente più a buon mercato rispetto alla Spagna, come anche la benzina.